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4 mar 2011

Noi siamo il mondo. Noi siamo "natura" (Bandler)

Una delle dimensioni più importanti nella vita di tante persone è la spiritualità....le convinzioni della persona nei riguardi dell'universo, il modo in cui una persona si sente connesso ai suoi simili e del modo in cui vive tale connessione.


Il mondo è spirituale.


Noi siamo il mondo. Noi siamo "natura" e alla fine le persone hanno bisogno di uscire fuori e guardare il cielo. Sin dalla notte dei tempi le persone hanno guardato in alto per ammirare le stelle.


La religione è una cosa "buona" quando permette alle persone di aprirsi, in modo che si sentano parte di uno schema più ampio, cioè della natura. Le persone più entrano in contatto con la propria forza della natura, più escono da schemi di pensiero ristretti e più cominciano a provare sensazioni più intense nei confronti di ogni cosa....percependo un amore più profondo.


Le persone possono produrre dei cambiamenti nella loro vita di oggi.


Una volta bisognava restare seduti ad aspettare che il proprio orto desse dei frutti, prima di poter mangiare, ma oggi le persone vivono una vita più frenetica e sono super indaffarate. Hanno bisogno di poter cambiare il loro stato rapidamente. E' necessario rendersi conto che tutti i grandi sciamani e tutti i grandi leaders religiosi non hanno fatto altro che mettere le persone in contatto con le forze della natura e con il potere della fede.


Diamo per scontato le nostre vite e non riusciamo a trovare abbastanza tempo per esistere ed essere, semplicemente, parte del mondo.


Il mondo è un vero miracolo ed è teatro, a sua volta, di moltissimi miracoli ogni giorno.


La spiritualità va osservata da un'angolazione tale da poterci consentire di capire che non è importante quale fede professiamo e quali riti celebriamo; é solo attraverso la nostra intenzione e i nostri sforzi che possiamo trovare il tempo di apprezzare il mondo, provarne gratitudine ed entrare in più stretto contatto con chi siamo veramente.


Dobbiamo mirare a diventare dei leaders e non semplici seguaci ..ci vogliono persone istruite che si mettano alla guida della propria vita. E' il nostro credere alle cose che le rende reali e una volta che avremo scoperto come modificare le nostre credenze, troveremo nuove cose nell'universo e scopriremo che esso ha un potere illimitato.


E' la forza della consapevolezza. Più si sviluppa la nostra consapevolezza in quanto specie vivente, più saremo in grado di controllare il nostro destino e il destino di ogni cosa nell'universo.
La nostra consapevolezza influenza la nostra genetica proprio come noi riusciamo ad influire il modo in cui l'universo fisico cambia. Quando pensiamo di sapere tutto, scopriamo di saperne davvero poco.


Più cose impariamo e più sviluppiamo nuovi modi di guardare alle stesse cose, più diventiamo intelligenti.
Quando riusciamo a vedere le cose in modo diverso, possiamo capirle meglio e questo ci aiuta a superare problemi che un tempo ci sembravano irrisolvibili.


I problemi esistono nel nostro modo di pensare.


Quando riusciamo ad aiutare le persone a cambiare le loro convinzioni e a percepire il mondo in modo più utile, i problemi si risolvono e si conquista la libertà della serenità interiore.


Siamo tutti unici e perciò è fondamentale che impariamo ad apprezzare il fatto che le altre persone sono diverse da noi.


-RICHARD BANDLER-

3 mar 2011

Salvare i polmoni

salvare i polmoni
MILANO - «Svolta epocale così come 25 anni fa è avvenuto per il tumore al seno». «Svolta epocale» ripete Umberto Veronesi e questa volta riguarda il polmone. Il cancro più difficile per gli oncologi. Il big killer che da 50 anni mette in scacco ricercatori e chirurghi. Ora il direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di via Ripamonti a Milano può dire: «Ce l'abbiamo fatta». Con la diagnosi precoce e il robot Da Vinci si può parlare, ricordando la sfida vinta 25 anni fa proprio da Veronesi, di «quadrantectomia del polmone». Senza demolire tutto, addirittura in due terzi dei casi evitando la chemioterapia. I numeri sono senza precedenti rispetto ad altre strategie e tecniche. Sette pazienti su 10 sono vivi a 5-10 anni perché il loro tumore è stato scoperto quand'era di pochi millimetri e non dava ancora sintomi di sé. Lo staff anti-cancro al polmone dello Ieo è schierato accanto al direttore scientifico: Massimo Bellomi, Radiologia; Lorenzo Spaggiari, Chirurgia toracica; Giulia Veronesi, Unità di ricerca su diagnosi precoce e prevenzione. MORTALITÀ - I dati finali dello studio Cosmos sui grandi fumatori, eseguito a Milano, sono risultati in linea con quelli resi noti un mese fa dallo statunitense National cancer institute (Nci). Anzi, più incoraggianti: prefigurano una riduzione della mortalità fino al 50%. «Se cominciassimo domani a fare la Tac spirale a basso dosaggio salveremmo 6.500 vite l'anno», dice Veronesi. Il Cosmos dello Ieo ha coinvolto per 10 anni 6.200 forti fumatori over 50 (un pacchetto di sigarette al giorno da 20 anni) o ex forti fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni. Sono stati diagnosticati 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi a uno stadio iniziale. Un tumore ogni 100 individui all'anno. Spiega Bellomi: «L'esame è accurato, si esegue in 6 secondi e i livelli di esposizione alle radiazioni ionizzanti sono inferiori al 70% della dose raccomandata per gli studi diagnostici dalle normative europee e dalle leggi italiane. Sono in tutto 40 mila le Tac spirali eseguite nell'ambito dello studio Cosmos (ognuna costa 200-250 euro). Con questa tecnologia siamo in grado di individuare tumori anche di soli 0,6 millimetri. E sui nostri volontari, soggetti ad alto rischio, abbiamo individuato un tumore ogni 12 persone in 10 anni (la percentuale è dello 0,8% l'anno)». L'89% dei tumori individuati è risultato asportabile chirurgicamente in modo radicale e nel 98% dei casi l'intervento è stato conservativo (lobectomia o meno). La mortalità è stata inferiore all'1%. Solo il 33% dei pazienti è stato candidato a chemioterapia.
I COSTI - Gli specialisti dello Ieo hanno inoltre osservato che i noduli sotto i 5 millimetri possono essere considerati negativi, quelli tra i 5 e gli 8 millimetri richiedono più attenzione e quelli sopra gli 8 millimetri hanno bisogno di un esame di seconda linea (la Pet). Lo studio Cosmos continua, annuncia Umberto Veronesi: «Il nostro obiettivo è arrivare a 20mila persone reclutate. Ma lo studio è pagato dallo Ieo e le spese da affrontare sono molto alte». Diventa difficile senza 5 per mille e senza l'aiuto del servizio sanitario. Veronesi lancia un appello: «Oggi l'esame non è coperto dal Servizio sanitario e questo è un punto da discutere, un'altra battaglia che dovrò fare. Ci vuole una legge, e sarebbe una legge che fa risparmiare vite e soldi al Paese». E lo Ieo lancia anche il futuro: allo studio marcatori specifici del sangue, che possano sostituire in parte la Tac, e sostanze e farmaci in grado di agire sulle lesioni pretumorali. Farmaco-prevenzione. Un farmaco anti-asma spray (il busenide) sembra funzionare sui noduli sospetti liquidi (i più pericolosi) e allo studio vi è una molecola più piccola (nanotecnologie) che possa arrivare dovunque. E sui topi funzionano le antocianine: arance rosse, mais rosso, ribes, mirtilli... Il colore anti-cancro.


Mario Pappagallo
26 novembre 2010

Tratto da Il Corriere della Sera


2 mar 2011

Non si può non comunicare


L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro. Dovrebbe essere ben chiaro che il semplice fatto che non si parli o che non ci si presti attenzione reciproca non costituisce eccezione a quanto è stato appena asserito. L’uomo che guarda fisso davanti a sé mentre fa colazione in una tavola calda affollata, o il passeggero d’aereo che siede con gli occhi chiusi, stanno entrambi comunicando che non vogliono parlare con nessuno né vogliono che si rivolga loro la parola, e i vicini di solito ‘afferrano il messaggio’ e rispondono in modo adeguato lasciandoli in pace. Questo, ovviamente, è proprio uno scambio di comunicazione nella stessa misura in cui lo è una discussione animata.
E neppure possiamo dite che la comunicazione ha luogo soltanto quando è intenzionale, conscia, o efficace, cioè quando si ha la comprensione reciproca. Che il messaggio emesso eguagli o meno il messaggio ricevuto rientra in un ordine di analisi importante ma diverso, in quanto in definitiva deve basarsi su valutazioni di dati specifici, introspettivi, riferiti dal soggetto, cosa che abbiamo deciso di trascurare nell’esposizione della teoria comportamentistica della comunicazione. Sul problema della comunicazione fraintesa il nostro interesse, date certe proprietà formali della comunicazione, è rivolto allo sviluppo delle patologie attinenti, indipendentemente dalle motivazioni o dalle intenzioni dei comunicanti (anzi, malgrado esse).

Watzlawick P., “Pragmatica della comunicazione umana”, Astrolabio, pag. 43

Ludovico Einaudi Nuvole Bianche (Original)