Loading...

3 mar 2011

Salvare i polmoni

salvare i polmoni
MILANO - «Svolta epocale così come 25 anni fa è avvenuto per il tumore al seno». «Svolta epocale» ripete Umberto Veronesi e questa volta riguarda il polmone. Il cancro più difficile per gli oncologi. Il big killer che da 50 anni mette in scacco ricercatori e chirurghi. Ora il direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di via Ripamonti a Milano può dire: «Ce l'abbiamo fatta». Con la diagnosi precoce e il robot Da Vinci si può parlare, ricordando la sfida vinta 25 anni fa proprio da Veronesi, di «quadrantectomia del polmone». Senza demolire tutto, addirittura in due terzi dei casi evitando la chemioterapia. I numeri sono senza precedenti rispetto ad altre strategie e tecniche. Sette pazienti su 10 sono vivi a 5-10 anni perché il loro tumore è stato scoperto quand'era di pochi millimetri e non dava ancora sintomi di sé. Lo staff anti-cancro al polmone dello Ieo è schierato accanto al direttore scientifico: Massimo Bellomi, Radiologia; Lorenzo Spaggiari, Chirurgia toracica; Giulia Veronesi, Unità di ricerca su diagnosi precoce e prevenzione. MORTALITÀ - I dati finali dello studio Cosmos sui grandi fumatori, eseguito a Milano, sono risultati in linea con quelli resi noti un mese fa dallo statunitense National cancer institute (Nci). Anzi, più incoraggianti: prefigurano una riduzione della mortalità fino al 50%. «Se cominciassimo domani a fare la Tac spirale a basso dosaggio salveremmo 6.500 vite l'anno», dice Veronesi. Il Cosmos dello Ieo ha coinvolto per 10 anni 6.200 forti fumatori over 50 (un pacchetto di sigarette al giorno da 20 anni) o ex forti fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni. Sono stati diagnosticati 297 carcinomi polmonari, nel 75% dei casi a uno stadio iniziale. Un tumore ogni 100 individui all'anno. Spiega Bellomi: «L'esame è accurato, si esegue in 6 secondi e i livelli di esposizione alle radiazioni ionizzanti sono inferiori al 70% della dose raccomandata per gli studi diagnostici dalle normative europee e dalle leggi italiane. Sono in tutto 40 mila le Tac spirali eseguite nell'ambito dello studio Cosmos (ognuna costa 200-250 euro). Con questa tecnologia siamo in grado di individuare tumori anche di soli 0,6 millimetri. E sui nostri volontari, soggetti ad alto rischio, abbiamo individuato un tumore ogni 12 persone in 10 anni (la percentuale è dello 0,8% l'anno)». L'89% dei tumori individuati è risultato asportabile chirurgicamente in modo radicale e nel 98% dei casi l'intervento è stato conservativo (lobectomia o meno). La mortalità è stata inferiore all'1%. Solo il 33% dei pazienti è stato candidato a chemioterapia.
I COSTI - Gli specialisti dello Ieo hanno inoltre osservato che i noduli sotto i 5 millimetri possono essere considerati negativi, quelli tra i 5 e gli 8 millimetri richiedono più attenzione e quelli sopra gli 8 millimetri hanno bisogno di un esame di seconda linea (la Pet). Lo studio Cosmos continua, annuncia Umberto Veronesi: «Il nostro obiettivo è arrivare a 20mila persone reclutate. Ma lo studio è pagato dallo Ieo e le spese da affrontare sono molto alte». Diventa difficile senza 5 per mille e senza l'aiuto del servizio sanitario. Veronesi lancia un appello: «Oggi l'esame non è coperto dal Servizio sanitario e questo è un punto da discutere, un'altra battaglia che dovrò fare. Ci vuole una legge, e sarebbe una legge che fa risparmiare vite e soldi al Paese». E lo Ieo lancia anche il futuro: allo studio marcatori specifici del sangue, che possano sostituire in parte la Tac, e sostanze e farmaci in grado di agire sulle lesioni pretumorali. Farmaco-prevenzione. Un farmaco anti-asma spray (il busenide) sembra funzionare sui noduli sospetti liquidi (i più pericolosi) e allo studio vi è una molecola più piccola (nanotecnologie) che possa arrivare dovunque. E sui topi funzionano le antocianine: arance rosse, mais rosso, ribes, mirtilli... Il colore anti-cancro.


Mario Pappagallo
26 novembre 2010

Tratto da Il Corriere della Sera